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Parla come mangi! Non è sempre vero.

Marco Zecca

Ecco perché...

“Quando dico una cosa importante, le persone non mi danno retta. Perché?”


Hai mai pensato che forse, lo stai semplicemente comunicando nel modo sbagliato?Il problema non è cosa dici, ma come lo dici.

Nella comunicazione ipnotica verbale il detto “Parla come mangi” non è proprio sempre efficace, o almeno nelle interazioni umane, il dialogo con l’inconscio ha un ruolo non solo importante, di più! Certamente per trasmettere un messaggio chiaro, pulito, comprensibile e che diventi una “call to action” (richiesta di una reazione), a meno che non vesti i panni di una star di Hollywood, la cosa migliore da fare è utilizzare un linguaggio semplice, quello che ti contraddistingue, insomma sii te stesso.

Perché di fatto la personalità di un soggetto può piacere o meno, ma svolge un ruolo caratterizzante dell’individuo, che può generare un feeling armonioso o al contrario una repulsione nei suoi confronti.


Regola base: ma mai essere cloni di qualcun altro, perché risulti comunque una brutta copia, di quell’altro, che non sei tu!

D'altronde nella comunicazione ipnotica verbale, bisogna fare i conti con l’inconscio, che non è sempre così tollerante e accondiscendente. Non lo fa per cattiveria poverino, è così e basta. All’inconscio non piacciono affatto le negazioni. Non le prende proprio in considerazione.


Quando dici ad un tuo dipendente: “Non devi fare sempre gli stessi errori!”Prova a togliere il “non”, rileggi la frase e osserva il risultato che ottieni. Poi ci si lamenta quando insistiamo a ripetere all’infinito le solite cose e “...non mi dà retta!”

Vale anche per te che sei un insegnante o l’ennesimo genitore disperato. Che fatica essere genitori... già devi fare i conti con i flip dell’adolescenza, mò pure l’inconscio ci si mette! Relax!

Il viaggio è lungo e ricco di questi contenuti, ma ecco 3 cose con cui iniziare per usare la parola in modo efficace:

1) Utilizza la modulazione dei volumi del tuo parlato ed esprimi i concetti importanti con l’emozione attinente. Immagina l’enfasi cimiteriale nell’ascoltare un telecronista per 90 minuti di match con un tono piatto e monotono. 

2) Pensa bene a quello vuoi dire, prima di dirlo: la dote dell’improvvisazione non è per tutti e quando non lo è (...e sai benissimo che accade quando le cose escono di pancia...), trasmetti insicurezza, pressapochismo o l’irruenza di un gatto strozzato. Non appari affidabile, tantomeno un esempio da seguire.

3) I termini che usi e il modo in cui li esponi cambiano il risultato della loro funzione. Parlare con agitazione e mangiarsi le parole non è sempre il modo più adatto per attirare l’attenzione: il silenzio è d’oro anche durante un discorso. Impara a fare delle pause di silenzio e creerai la giusta suspense lasciandoli ipnotizzati su ciò che verrà dopo.


Insomma, parla come mangi, ma presta attenzione a non magiare come parli, altrimenti, povera digestione...

Per altre ricette ipnotiche, seguimi o contattami nei link in BIO!

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